Banche dati sui rifiuti urbani
produzione e raccolta differenziata (sino al dettaglio comunale)gestione (sino al singolo impianto)costi dei servizi di igiene urbana (sino al dettaglio comunale)
Periodo di riferimento dei dati sulla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani:
dati fino al dettaglio comunale: 2010-2022;
dati fino al dettaglio provinciale: 2001-2022.
Ultimo aggiornamento: 1 marzo 2024
Periodo di riferimento dei dati sulla gestione dei rifiuti urbani: 2015-2022.
Ultimo aggiornamento: 21 dicembre 2023
Periodo di riferimento dei dati sui costi di gestione dei rifiuti urbani: 2011-2022. Ultimo aggiornamento: 21 dicembre 2023 (dati 2022)
Nota bene: nel caso di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari il dato provinciale si intende riferito alla rispettiva Città metropolitana.
» ALCUNI DATI DI SINTESI SUI RIFIUTI URBANI
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Definzione di rifiuti urbani
Ai sensi della normativa vigente, i rifiuti sono classificati, secondo l'origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Sono definiti rifiuti urbani (si veda articolo 183, comma 1, lettera b-ter del d.lgs. n. 152/2006):-
1. i rifiuti domestici indifferenziati e da raccolta differenziata, ivi compresi: carta e cartone,
vetro, metalli, plastica, rifiuti organici, legno, tessili, imballaggi, rifiuti di apparecchiature
elettriche ed elettroniche, rifiuti di pile e accumulatori e rifiuti ingombranti, ivi compresi
materassi e mobili;
2. i rifiuti indifferenziati e da raccolta differenziata provenienti da altre fonti che sono simili per natura e composizione ai rifiuti domestici indicati nell'allegato L-quater prodotti dalle attività riportate nell'allegato L-quinquies;
3. i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade e dallo svuotamento dei cestini portarifiuti;
4. i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua;
5. i rifiuti della manutenzione del verde pubblico, come foglie, sfalci d'erba e potature di alberi, nonché i rifiuti risultanti dalla pulizia dei mercati;;
6. i rifiuti provenienti da aree cimiteriali, esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui ai punti 3, 4 e 5.
Lo Stato, le Regioni le Province e i Comuni, ciascuno secondo le proprie competenze, contribuiscono alla pianificazione, organizzazione e attuazione del ciclo di gestione dei rifiuti urbani. I Comuni, in particolare concorrono a:
- definire le misure per assicurare la tutela igienico-sanitaria delle varie fasi di gestione dei rifiuti urbani,
- individuare le modalità di effettuazione del servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti urbani ed assimilati raccolti in modo differenziato o indifferenziato, al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni, promuovendone il recupero,
- definire le norme finalizzate a una distinta ed adeguata gestione dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti da esumazione ed estumulazione,
- individuare le misure necessarie ad ottimizzare le forme di conferimento, raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio in sinergia con altre frazioni merceologiche,
- a definire le modalità di esecuzione della pesata dei rifiuti urbani prima di inviarli al recupero e allo smaltimento.
La gestione dei rifiuti urbani comprende varie fasi, a partire dalla raccolta fino al trattamento definitivo, che può essere finalizzato al recupero e/o allo smaltimento in sicurezza.
In particolare, il recupero di materia è l'insieme dei processi che consentono di reinserire i rifiuti nel ciclo economico, in sostituzione della materia prima, mentre il recupero energetico è il processo che consente di ricavare energia dai rifiuti sotto forma di calore o di elettricità.
Uno schema esemplificativo del ciclo di gestione dei rifiuti urbani è riportato in figura.
Il trattamento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata prevede sostanzialmente, previa un'eventuale fase di selezione, l'avvio delle varie frazioni merceologiche a impianti di riciclaggio/recupero di materia per la produzione di nuovi materiali (ad esempio, cartiere, vetrerie, fonderie, impianti di riciclaggio della plastica, ecc.). Tra le operazioni di recupero di materia rientra il trattamento biologico della frazione organica (compostaggio e digestione anaerobica). I trattamenti biologici possono consentire di ottenere ammendante (il cosiddetto compost) a partire dallo scarto organico. In presenza di un trattamento di tipo anaerobico è inoltre possibile combinare la produzione di ammendante con la generazione di biogas (metano) utilizzabile come fonte di energia. L'utilizzo degli ammendanti consente di fornire sostanza organica ai suoli, incrementandone la fertilità biologica e contrastando fenomeni di inaridimento e desertificazione.
Il rifiuto urbano indifferenziato è, invece, prevalentemente avviato a impianti di pre-trattamento meccanico o meccanico/biologico in cui viene attuata una separazione delle frazioni ancora valorizzabili (ad esempio, i metalli possono essere successivamente avviati a impianti di riciclaggio e le frazioni a più alto potere calorifico possono essere utilizzate come fonte di energia in impianti di incenerimento o in impianti produttivi) dalle frazioni non recuperabili destinate in discarica.
I dati sulla produzione, raccolta differenziata e gestione dei rifiuti urbani, inclusi i dati sui costi dei servizi di igiene urbana sono elaborati e pubblicati annualmente da ISPRA. Per maggiori informazioni sulle modalità di acquisizione ed elaborazione dei dati si può consultare la specifica pagina Fonti e metodologie , mentre per informazioni sulla navigazione dei dati si può fare riferimento alla pagina Guida alla navigazione .
:: Ultima modifica della pagina: 29.05.2024 ::
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